Riesling e Alsazia,
connubio praticamente inscindibile, di quasi immediata associazione, non fosse
che il vitigno bianco (forse) più famoso tra i wine nerds cresce (tanto e bene) anche
in Germania e non solo.
Qui siamo a
Ribeauville, capoluogo della regione più bianchista della enologia
francese.
Nel bicchiere bel
colore pieno, il naso che ti aspetti, minerale, le famose note idrocarburiche lì
che spingono, quasi nascondono le sfumature fruttate. Invita alla beva non c'è
che dire.
L'assaggio è
abbastanza opulento, dapprima il residuo zuccherino (circa 13 g/l), poi la pesca
e qualche lieve nota citrina, chiude l'attesa sferzata acida, non tutta quella
che mi aspettavo a dire il vero.
Bottiglia pulita,
diretta, senza sbavature e con le basilari caratteristiche di un riesling
alsaziano da libro di testo. Manca un pò l'antitesi dolce-acido che tanto spicca
in Mosella. Un filo flebile lo sviluppo aromatico gusto-olfattivo.
Un vino ben fatto,
ma non ho trovato l'anima.
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