martedì 5 novembre 2013

Il Sangiovese di Bolgheri

L'altra sera ho assaggiato il Cavaliere di Michele Satta ad una degustazione, ma la fortuna è stata quella di poterlo provare con Michele a fianco che, benché indaffarato nel suo impegno di mescitore, è riuscito a raccontare con il suo entusiasmo e la sua disponibilità la nascita e l'affezione che prova per questa speciale etichetta della sua produzione bolgherese.
Cavaliere è sangiovese in purezza che nasce da una accurata selezione delle uve, raccolte a piena maturazione, diraspate e fermentate in piccoli tini di legno di quercia, prima di affinare in barrique per dodici mesi e riposare in bottiglia a lungo prima della commercializzazione. Mi spiega Michele come il 2007 sia l'ultima annata in commercio, come cerchi di produrre vini intesi per essere apprezzati da subito quando messi in vendita, sebbene anche capaci di invecchiare e migliorare nel tempo.
E' un IGT in quanto non prevede aggiunte di vitigni internazionali a "sporcare" l'autenticità di questo sangiovese che seppur in una annata difficile come il 2007 è stato capace di regalare un vino davvero notevole per la particolare commistione di eleganza e rusticità.
Più volte Michele si è riferito a lui come a un sangiovese "pinotnoireggiante" (mi si passi la licenza poetica), riferendosi credo alle loro affinità nel colore scarico, nella elegante persistenza e nella notevole complessità. Ci sono però anche le tipiche folate rustiche del vitigno, una bella freschezza e un tannino levigatissimo che si fatica a percepire. Non eccessiviamente strutturato, regala sensazioni fruttate ma anche profumi terziari intriganti come la liquirizia e un sottofondo di cacao.
Non manca un accenno minerale donato da quel terroir bolgherese al quale Michele è cosi legato.